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Truffa online: attenti al malware che cambia l’IBAN nei pdf

Online sono sempre più frequenti le truffe informatiche con sostituzione dell’IBAN in fattura. Ecco come proteggersi

Online si sta diffondendo sempre di più la truffa dell’IBAN sostituito in fattura. Si tratta di una strategia criminale che attraverso malware (programmi malevoli noti anche come virus) installati nel computer della vittima, riesce a modificare le informazioni contenute nei documenti pdf per dirottare bonifici e trasferimenti di denaro verso altri conti correnti.

Man in the mail: il pericolo arriva dalla posta elettronica

La rete ha ormai reso estremamente più veloce la trasmissione delle informazioni tra aziende e fornitori e la posta elettronica è uno dei canali di comunicazione maggiormente utilizzati. Aziende e liberi professionisti utilizzano le email per qualsiasi comunicazione in particolar modo per la trasmissione di dati sensibili e di altri importanti allegati.

Con il termine man in the mail viene indicata una truffa ai danni di aziende e privati condotta attraverso il controllo delle casella di posta elettronica da parte di cyber-criminali. L’obiettivo è quello di intercettare conversazioni, documenti, firme dei responsabili e addirittura lo stile di scrittura per sostituirsi alla vittima e agire per suo conto.

Tra i documenti trasmessi online con maggiore frequenza ci sono certamente le fatture di cortesia in formato pdf che al proprio interno contengono informazioni di grande valore per chiunque voglia guadagnare dei soldi in modo illecito. In questo caso la truffa, una delle più diffuse, viene messa in atto attraverso la modifica silenziosa del codice IBAN (uno dei dati tipici inseriti per esigenze di pagamento).

La dinamica è più semplice di quanto si pensi: un programma malevolo, installato sul computer all’insaputa della vittima, è in grado di leggere i documenti e di modificare selettivamente le informazioni più importanti come il codice IBAN. Una volta che il libero professionista o l’azienda di turno invia la fattura compromessa, il gioco è fatto e i clienti ignari di tutto completeranno l’opera effettuando il bonifico al conto corrente degli autori della truffa.

Il fattore umano: il punto debole nella sicurezza aziendale

Molto spesso si crede, sbagliando, che gli attacchi informatici dipendono dalla debolezza dei computer colpiti e da “buchi” nei software utilizzati. In realtà, sono le persone a essere maggiormente prese di mira con lo scopo di raccogliere informazioni strategiche per violare conti correnti e computer aziendali.

Per prevenire gli attacchi, quindi, la misura più utile è la formazione del personale e di tutte le persone che hanno accesso alle informazioni più importanti. Occorre istruire il personale sui comportamenti da adottare e le procedure da seguire. Con pochi accorgimenti è possibile, infatti, migliorare di molto il livello di sicurezza e prevenire gli attacchi più frequenti come ad esempio quelli che arrivano tramite la posta elettronica.

Come evitare le truffe con attacco “Man in the Mail”

Per prevenire azioni fraudolente come la truffa del cambio IBAN in fattura è possibile cominciare da alcune best practice molto semplici.

  • Se c’è un dubbio, contatta o telefona direttamente la persona interessata per verificare eventuali difformità relative al metodo di pagamento.
  • Utilizza password efficaci e sostituiscile di frequente, è fondamentale seguire questo consiglio per proteggere la posta elettronica da accessi indesiderati.
  • Proteggi la rete Wi-Fi con password e protocolli appropriati.
  • Attiva l’autenticazione a “due fattori” per gli accessi più importanti come servizi bancari online e posta elettronica.
  • Pianifica percorsi di formazione per i dipendenti con cadenza regolare. La rete è in continua evoluzione e le minacce cambiano molto di frequente con attacchi sempre più sofisticati. È molto importante lavorare in team per prevenire qualsiasi problema.
  • Aggiorna il sistema operativo per chiudere eventuali falle alla sicurezza.
  • Installa antivirus e antimalware e fai in modo che siano sempre aggiornati.

Gli hackers hanno accesso al tuo dispositivo. Controlla i dettagli al più presto!: minaccia che proviene dalla tua stessa email

Torna la richiesta di estorsione dal titolo "Gli hackers hanno accesso al tuo dispositivo. Controlla i dettagli al più presto!", oggetto della email che vi arriva dal vostro stesso indirizzo di posta elettronica. Se non pagate la cifra richiesta in BITCOIN il finto virus trojan che dicono di aver inserito nel vostro computer permetterà a questi finti hacker di pubblicare un vostro video inesistente che dicono di avere mentre vi masturbate.

Fate attenzione a non cadere nella truffa. L'email è da cestinare!

Il contenuto del finto messaggio

Salve,
Prima di tutto, lascia che mi presenti, faccio il programmatore di professione e mi occupo di hackeraggio nel mio tempo libero.
Stavolta sfortunatamente sei tu la vittima di turno, infatti ho appena hackerato il Sistema Operativo e il tuo dispositivo.

Ti osservo da parecchi mesi.
In parole povere ho infettato il tuo dispositivo con il mio virus mentre stavi visitando il tuo sito per adulti preferito.

Cercherò di spiegarti la situazione in maniera più dettagliata, se non conosci molto bene questo genere di cose.
Il virus Trojan mi consente l’accesso completo, oltre che il controllo del tuo dispositivo.
Quindi, posso vedere e accedere a qualsiasi cosa sul tuo schermo, accendere la videocamera e il microfono e fare altre cose, senza che tu te ne accorga nemmeno.

Inoltre, ho anche avuto accesso alla lista dei tuoi contatti sulle tue reti social e sul tuo dispositivo.

Forse ti starai chiedendo perché il tuo antivirus non ha individuato nessun software dannoso fino a questo momento.

- Allora, il mio spyware usa un driver speciale, che ha una firma che viene aggiornata regolarmente, pertanto il tuo antivirus non riesce a beccarlo.

Ho creato un videoclip che fa vedere come ti trastulli sul lato sinistro dello schermo, mentre sulla parte destra c’è il video porno che stavi guardando in quel momento.
Basterebbero pochi clic del mouse per inoltrare questo video a tutti i tuoi contatti e agli amici dei social.
Sarai sorpreso di scoprire che potrei perfino caricarlo sulle piattaforme online accessibili pubblicamente.

La buona notizia è che puoi evitare che tutto questo accada:
Non devi fare altro che trasferire l’equivalente in bitcoin di 1250 EUR al mio portafoglio BTC
(se non sai come si fa, svolgi qualche ricerca online – ci sono numerosi articoli che descrivono l’operazione step-by-step).

Il mio portafoglio bitcoin è (BTC Wallet): xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Una volta ricevuto il tuo pagamento, cancellerò immediatamente i tuoi video perversi, e ti prometto che non mi farò sentire mai più.
Hai 48 ore (2 giorni precisi) per completare il pagamento.
Nel momento in cui aprirai questa e-mail mi sarà inviata automaticamente la notifica di lettura e da quel momento si avvierà il timer.

Non disturbarti a cercare di rispondermi, perché non cambierà nulla (l’indirizzo e-mail del mittente è stato generato automaticamente e preso da Internet).
Non provare nemmeno a sporgere denuncia, perché tutti i miei dati personali e il mio indirizzo bitcoin sono crittografati come parte di un sistema di blockchain.
Ho pensato a tutto.

Se scopro che hai cercato di inoltrare questa e-mail a chiunque, renderò pubblico il tuo video perverso.

Cerca di essere ragionevole e di non commettere più errori stupidi. Ti ho fornito una guida passo-passo.
Devi semplicemente seguire i passaggi per sbarazzarti definitivamente di questa situazione spiacevole.

Saluti e buona fortuna.

Ecco cosa possiamo fare per tutelarci comunque

  1. Mantenere la calma: il criminale non dispone di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi, ne è la prova che molte delle persone che ricevono questo messaggio non hanno neppure una webcam. Quindi non credete al fatto che possono vedere e accedere a qualsiasi cosa sul vostro schermo, accendere la videocamera e il microfono e fare altre cose, senza che ve ne accorgiate nemmeno.
    Falso anche il fatto di aver avuto accesso alla lista dei vostri contatti sulle reti social e sul vostro dispositivo telefonico o altro.
  2. Non pagate ovviamente alcun riscatto: pagarlo significherebbe ricevere altre minacce e altre richieste di denaro.
  3. Cambiare la password della vostra email se ne avete una troppo semplice: sceglietene una particolarmente complessa e fate in modo che sia differente rispetto a quella che utilizzate per accedere ad altri vostri profili.
  4. Abilitate meccanismi di autenticazione "forte" o autenticazione a due fattori: fate in modo che all'inserimento della password venga associata l'immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul vostro telefono cellulare.
  5. In generale, non lasciate mai i vostri dispositivi incustoditi e non cliccate su link o allegati di posta elettronica sospetti.

 

Attenzione a false PEC Inps: sono virus informatici

L'Inps lancia l'allarme su un tentativo di truffa attraverso falsi indirizzi Pec. Secondo Kaspersky, attacchi informatici aumentati del 60% nell'anno.

Un nuovo tentativo di truffa imperversa in rete grazie alla diffusione di false mail Inps inviate attraverso la Posta elettronica certificata (PEC). L’allarme è stato lanciato dallo stesso Istituto che ha pubblicato sul proprio sito un avviso agli utenti affinché facciano attenzione alle mail che ricevono, in quanto potrebbero essere dei tranelli tesi da hacker informatici per infettare i dispositivi (computer, smartphone, ecc.) dei malcapitati con malware ideati per impossessarsi dei dati personali delle vittime meno attente.

Allarme Inps: tentativi di truffa tramite posta certificata

L’avviso, comparso lo scorso 23 luglio sul sito Inps, informa i cittadini che si sono verificati nuovi tentativi di impossessarsi dei dati degli utenti attraverso l’invio di email con contenuti apparentemente attribuibili all'Istituto. I pirati informatici, infatti, non sono nuovi all'utilizzo di false credenziali Inps per trarre in inganno gli utenti ed estorcere informazioni con le quali portano a termine le loro truffe.

L'istituto fa sapere di avere ricevuto numerose segnalazioni di una email, inviata da indirizzi PEC non riconducibili all'Istituto, che avvisa il destinatario di presunte irregolarità nel versamento di contributi, invitandolo poi a cliccare su un link per essere informati sul dettaglio della contestazione e sugli importi dovuti. Il link in questione, però, non riconduce a nessun indirizzo Inps ma è molto probabile che, cliccando sullo stesso, rimandi ad un sito pirata dal quale verrebbe installato un software maligno (malware) attraverso il quale i pirati potrebbero accedere ai conti del malcapitato per svuotarli.

L’Inps conclude l’avviso ricordando che l’unico link attraverso il quale è possibile ottenere informazioni è quello del portale istituzionale: inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx, sul quale è anche possibile consultare l’elenco degli indirizzi Pec utilizzati dall'Istituto per inviare informazioni ai cittadini.

Virus malware: secondo Kaspersky, attacchi informatici cresciuti del 60% nel 2019

Quello delle truffe informatiche sembra essere diventato il principale pericolo dal quale difendersi nell'era della connessione globale.

L'iper-attività dei pirati informatici è testimoniata anche da una recente indagine compiuta da Kaspersky, una delle principali aziende di sicurezza informatica a livello globale, nella quale si evidenzia che, nel corso del 2019, le vittime di malware progettati per rubare le password degli utenti sono aumentate in modo significativo, passando dai 600.000 di primi sei mesi del 2018 agli oltre 940.000 nello stesso periodo del 2019.

Una crescita del 60% fatta registrare soprattutto in Europa e in Asia.

IL TUO COMPUTER E’ STATO BLOCCATO: CHIAMA PER RICEVERE SUPPORTO. IN ATTO UNA NUOVA ONDATA DI TRUFFE

E’ in atto una nuova ondata di truffe ai danni di cittadini che, navigando su siti del tutto normali, si trovano improvvisamente davanti ad un messaggio allarmante e, all'apparenza, proveniente da Microsoft:

Security warning: Il tuo computer è stato bloccato. Errore #DW6VB36. Per favore chiamaci immediatamente al numero +39 0694804XXX. Non ignorare questo avviso critico.
Se chiudi questa pagina, l’accesso del tuo computer sarà disattivato per impedire ulteriori danni alla nostra rete. Il tuo computer ci ha avvisato di essere stato infestato con virus e spyware. Sono state rubate le seguenti informazioni: Accesso Facebook, Dettagli carta di credito, Accesso account e-mail, Foto conservate su questo computer.
Devi contattarci immediatamente in modo che i nostri ingegneri possano illustrarti il processo di rimozione per via telefonica. Per favore chiamaci entro i prossimi 5 minuti per impedire che il tuo computer venga disattivato. Chiama per ricevere supporto: +390694804XXX.”

Falsi avvisi di questo tipo sono apparsi anche in passato e sotto altre forme.
E’ importante sottolineare che a fronte della visualizzazione del messaggio non vi è alcun furto di dati personali né infezione da virus. Chiudendo la navigazione, infatti, il computer continua a funzionare normalmente.
Chiamando, invece, il numero indicato e seguendo le istruzioni telefoniche del presunto operatore, il computer viene messo disposizione del truffatore tramite assistenza remota consentendogli, in questo modo, di installare programmi illeciti e virus.
Il costo dell’intervento per il finto “sblocco” ammonta intorno ad un centinaio di euro.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni raccomanda di ignorare avvisi di questo tipo anche quando esercitano una forte pressione psicologica. Se avvisi di questo tipo si ripetono costantemente, è opportuno effettuare una scansione con un antivirus aggiornato per rimuovere un eventuale malware pubblicitario (adware).
Infine, è sempre necessario installare un antivirus ed aggiornarlo costantemente su tutti i dispositivi.
E’ bene ricordare che quando la rete presenta una situazione inaspettata, è sempre necessario documentarsi prima di prendere ogni decisione, anche avvalendosi dei canali ufficiali della Polizia di Stato.